Molti sono gli elementi che costituiscono i capelli e che concorrono a salvaguardarne il benessere e la salute, così come per il cuoio capelluto. Le ghiandole sebacee, in particolare, svolgono la funzione di proteggere i capelli dagli agenti esterni e preservarne la lucentezza e morbidezza. Questo è possibile grazie alla secrezione del sebo, sostanza prevalentemente costituita da grassi. Un fenomeno noto a tutti è sicuramente quello dei capelli grassi, dovuti proprio alla presenza eccessiva di sebo e che, in alcuni casi, può generare prurito e anche dolore al cuoio capelluto.
Le ghiandole sebacee, infatti, sono dei piccoli organuli preposti alla secrezione di sebo (organi secretori esocrini), delle vere e proprie sacche con un aspetto assimilabile a quello di grappoli d’uva. Le ghiandole sebacee sono posizionate nel follicolo pilifero al livello del derma. Il follicolo pilifero è una particolare introflessione dell’epidermide, all’interno della quale si formano i peli.
Per quanto riguarda nel dettaglio la struttura di una ghiandola sebacea, questa è costituita al suo interno da lobi ghiandolari, simili agli acini del grappolo d’uva. I lobi scaricano il sebo prodotto in piccoli condotti, i quali a loro volta sono collegati al gambo, ovvero il dotto escretore principale. Il gambo, a sua volta, risale la cute fino a raggiungere la superficie del cuoio capelluto. Inoltre bisogna sapere che il gambo della ghiandola sebacea si apre nella parte superiore del follicolo, in maniera che il sebo ricopra il capello prima della sua emersione sul cuoio capelluto.
Ma le ghiandole sebacee, proprio perché svolgono una funzione protettiva dell’epidermide dagli agenti esterni, non sono presenti solo nei capelli, ma bensì su tutto il corpo umano, fatta eccezione per il palmo delle mani e per la pianta dei piedi. La distribuzione delle ghiandole sebacee non è la stessa per tutte le aree cutanee, facendo registrare una densità particolarmente elevata proprio nel cuoio capelluto. Basti pensare che nel cuoio capelluto si può arrivare a contare tra le 400 e le 900 ghiandole per centimetro quadrato, mentre nella maggior parte delle altre zone cutanee non si arriva quasi mai a 100.
Il ciclo di vita delle ghiandole sebacee ha inizio fin dallo stadio embrionale di un individuo, cominciando quindi fin da subito a generare il loro secreto. In età infantile si registra una diminuzione nelle produzione di sebo, la quale ritorna ad aumentare in età adolescenziale raggiungendo, tra i 15/16 anni, i livelli di produzione sebacea presente per tutta la fase adulta. Successivamente, si ha una nuova diminuzione del sebo che si verifica nelle donne con la menopausa e negli uomini con la vecchiaia.
Il sebo è il contenuto delle secrezioni sebacee, una sostanza grassa acida a pH medio 3,5. Nel dettaglio il sebo è costituito da una miscela di diversi grassi non facile da analizzare, in quanto, una volta che esso arriva sulla cute, si mescola con altre sostanze, come: detriti cellulari, grassi prodotti dalle cellule epidermiche e con il sudore prodotto dalle ghiandole sudoripare (sudorazione della testa). Inoltre i grassi del sebo sono modificati da enzimi che intervengono sia sulla superficie cutanea, sia all’interno dei condotti escretori.
Ma non finisce qui, dato che a modificare la composizione del sebo concorrono altri fattori, come: alimentazione, ormoni (testosterone, estrogeni, ciprotene acetato, isotretinoina) e farmaci. Gli ormoni, e in particolar modo gli androgeni, hanno un ruolo fondamentale nella produzione di sebo, essendo i principali responsabili dello sviluppo e del mantenimento della secrezione sebacea sia nell’uomo che nella donna.
Nonostante sia difficile definire con esattezza la composizione del sebo, a grandi linee esso è costituito da:
Ma quali sono le principali funzioni del sebo? Esso svolge due azioni fondamentali per preservare la salute dei capelli:
Proprio per svolgere al meglio queste due funzioni, la quantità di sebo prodotta quotidianamente sulla cute della testa è di circa 650-700 mg. Man mano che il sebo è secretato si distribuisce sulla superficie dei capelli, prima nella parte terminale dei follicoli e poi per tutta la lunghezza, mediante lo spazzolamento e contatto continuo con le mani. Se la quantità del sebo prodotto non è quella corretta a svolgere le sue funzioni a protezione dei capelli, si possono verificare due problemi inversi.
Quando le ghiandole sebacee, per disfunzioni, non producono abbastanza sebo, si verifica il problema dei capelli secchi e della cute secca. In particolare quest’ultima perde elasticità diventando arida e rugosa, con conseguenze negative sulla salute dei capelli.
Al contrario, se la produzione di sebo è eccessiva, si verifica la problematica dei capelli grassi. Infatti la presenza di cute grassa e oleosa, definita con l’espressione scientifica di cute seborroica, è conseguenza di una seborrea, ovvero di un’alterazione dell’attività delle ghiandole sebacee, che producono sebo in eccesso sul cuoio capelluto conferendogli un aspetto lucido e sgradevole. La seborrea può essere causata da disfunzioni ormonali, ma non solo, visto che la maggior parte dei soggetti che ne sono affetti non manifestano alterazioni endocrine. In questo caso, quindi, si può trattare di un’eccessiva ipersensibilità delle ghiandole sebacee che causano il problema della cute seborroica la quale, a sua volta, spesso è accompagnata addirittura dall’insorgenza di acne.
Per analizzare il fenomeno dell’ipersecrezione sebacea si può ricorrere a differenti metodi:
Per quanto riguarda, invece, le soluzioni esistenti per risolvere il problema della seborrea, è importante rivolgersi a tricologi professionisti. Infatti spesso si sbaglia nel ricorrere a rimedi “fai da te” che in molti casi hanno come principale conseguenza quella di peggiorare i fenomeni della patologia in questione. Aumentare la frequenza dei lavaggi o utilizzare prodotti aggressivi, ad esempio, invece che eliminare il sebo in eccesso lo incrementano, così come la formazione di comedoni o prurito del cuoio capelluto.
Quindi è chiaro che, per garantire la bellezza e la salute dei capelli, è consigliabile effettuare un’analisi approfondita, affidandosi a centri tricologi specializzati. Spesso una visita tricologica fatta da personale specializzato può mettere semplicemente in evidenza la necessità di cambiare le proprie abitudini nella detersione della cute, utilizzando prodotti delicati e lozioni per capelli appropriate, per tornare ad avere capelli sani.
La seborrea, come già indicato, è una produzione di sebo in eccesso e causa di cute grassa e capelli grassi, con conseguente formazione dell’antiestetica forfora. Tuttavia le disfunzioni nel funzionamento delle ghiandole sebacee possono dare vita anche ad altre alterazioni, alcune abbastanza comuni. La dermatite seborroica è tra le più frequenti, causando arrossamento della pelle e desquamazione, oltre alla formazione di piccole squame giallastre dietro le orecchie o presso le pinne del naso. La dermatite seborroica, così come la seborrea, spesso può generare manifestazioni anche importanti, come la sensazione di dolore al cuoio capelluto e male ai capelli. Questa problematica è molto comune nei bambini ma può manifestarsi anche negli adulti, spesso accompagnata da seborrea.
Altre patologie conosciute, oltre alla dermatite seborroica, sono:
Per capire come avviene il meccanismo di secrezione del sebo dall’interno delle ghiandole sebacee, è importante sapere cos’è il muscolo pilo-erettore. Infatti grazie alla contrazione di questo piccolo muscolo, per compressione, avviene la fuoriuscita del sebo, ovvero la secrezione. Il muscolo erettore è situato a lato della ghiandola sebacea, sull’asse formato dal follicolo con la superficie orizzontale dell’epidermide. La sua funzione è quella di rizzare il pelo (fenomeno dell’orripilazione), appunto contraendosi.
Alcuni studiosi ritengono che proprio grazie a questo movimento, insieme all’organizzazione strutturale del muscolo pilo-erettore, è possibile la secrezione del sebo. In particolare la struttura del muscolo pilo-erettore è concepita in modo da essere adeguata all’unità follicolare di appartenenza, con fasci che, diramandosi dal corpo centrale, avvolgono tutti i bulbi piliferi componenti l’unità follicolare.