Per caduta stagionale dei capelli si intende un aumento importante della quantità di capelli che cadono quotidianamente. Le cause di questo processo, che interessa indistintamente sia uomini che donne, non sono ancora del tutto note, anche se lo si attribuisce in generale ai cambiamenti stagionali. Se da un lato l’autunno e la primavera sono i periodi in cui la caduta dei capelli si verifica con maggiore intensità, anche in estate si può avere un fenomeno simile, riconducibile a diverse cause (sole, salsedine, cloro, alimentazione ecc.). Infine se la caduta di capelli è patologica, cioè non assimilabile al normale ciclo stagionale, è necessario un controllo specialistico.
La caduta dei capelli stagionale si verifica soprattutto in autunno (settembre/novembre) e in primavera (aprile/maggio) e rappresenta un fenomeno abbastanza comune. Le cause non sono state ancora del tutto chiarite e gli studiosi hanno espresso a riguardo diverse posizioni. Tra le ragioni più accreditate vi è quella che collega la caduta dei capelli stagionale ad un fattore di eredità genetica. In pratica il fenomeno affonda le sue radici nel processo stagionale di muta del pelo tipico dei mammiferi e collegato ai ritmi della natura. Infatti l’autunno è la stagione in cui, di fronte all’irrigidirsi delle condizioni climatiche, gli organismi animali e vegetali rispondo con forme di adattamento simili: gli alberi rilasciano le foglie, gli animali cambiano il pelo e gli uomini, quindi, perdono i capelli.
Alcuni studiosi, invece, hanno una teoria differente, collegando il fenomeno della perdita dei capelli alla variazione del rapporto fra ore di luce e ore di buio che andrebbe ad incidere sull’equilibrio ormonale. Altri studiosi, ancora, danno una spiegazione del fenomeno più psico-sociologica, attribuendo la caduta dei capelli al ritorno degli individui ai ritmi di vita frenetici e malsani delle città, nonché l’esposizione all’inquinamento atmosferico e stress lavorativo, fattori che si affrontano dopo la pausa estiva.
In ogni caso, indipendentemente dalla ragione, la caduta stagionale dei capelli è da ritenersi, almeno in parte, un processo del tutto fisiologico e di “ricambio” naturale. Infatti si parla di ciclo di ricrescita dei capelli, il quale può durare fra i due e i sei anni rinnovandosi una ventina di volte nell’arco dell’esistenza di ogni individuo. Questo significa che ogni capello cade e ricresce venti volte prima di morire definitivamente per atrofizzazione del follicolo pilifero. La primavera e l’autunno non fanno altro, quindi, che accelerare, con il cambio climatico, il ciclo vitale dei capelli, ovvero il loro rinnovamento.
Anche se il periodo in cui si registra un’attività più intensa di caduta dei capelli è quello autunnale, oltre alla primavera, anche l’estate può essere caratterizzata dal fenomeno. Più precisamene è frequente che molte persone nel periodo estivo rilevano una perdita anomala di capelli, con manifestazioni di diradamento della propria chioma. Questo processo non deve stupire ma allo stesso tempo non deve essere sottovalutato, anzi. In estate accade che i capelli già interessati da problemi di caduta vedono accentuarsi questo fenomeno a causa di alcuni fattori. In presenza, quindi, di un problema preesistente, è raccomandabile rivolgersi quanto prima a centri specializzati ed effettuare una visita specialistica.
I fattori che nella stagione estiva incidono maggiormente sullo stato di salute dei capelli possono essere diversi.
I raggi ultravioletti (UV), noti per danneggiare la salute della pelle, possono influenzare anche sul benessere dei capelli. Quest’ultimi appaiono di fatto sfibrati e deboli o, come indicato spesso da persone che si recano nei centri tricologi, letteralmente bruciati dal sole;
Questi due fattori contribuiscono al proliferare di agenti patogeni sul cuoio capelluto, i quali generano su di esso micro infezioni e affezioni della cute;
Elementi rispettivamente presenti nel mare e in piscina contribuiscono a rendere i capelli particolarmente secchi e aridi. Di conseguenza si determina un evidente effetto anti-estetico che rende necessario effettuare trattamenti specifici per rinforzare i capelli;
In estate, complice il caldo, la salsedine e il cloro, si ricorre a lavaggi più frequenti dei capelli per pulirli. In questi casi l’utilizzo di prodotti troppo aggressivi e non indicati per le caratteristiche proprie dei capelli può danneggiare il cuoio capelluto ed incentivare la caduta dei capelli;
Un regime alimentare squilibrato e il mancato apporto di liquidi necessario durante la stagione calda, quando l’organismo ha maggiore necessità di idratazione, possono influenzare e non poco sulla salute dei capelli.
Perdere i capelli, sia esso un fenomeno naturale, stagionale o fisiologico, crea nelle persone un forte senso di disagio. E’ normale, inoltre, che chi si vede cadere una quantità crescente di capelli si allarma, ricorrendo ad una consulenza specialistica. Se si pensa a come nella stagione autunnale anche individui con folte chiome sono interessati da un processo importante di caduta, si capisce come il ricorso ad un professionista è più comune di quanto si pensi.
In generale in questi casi i controlli non rilevano niente di anomalo, in quanto la caduta rientra pienamente nel processo di caduta fisiologico-stagionale. Di fatto a cadere sono solo i capelli in fase telogen (si parla infatti di telogen effluvio stagionale), cioè quelli alla fine del loro ciclo di ricrescita, mentre i follicoli stanno già lavorando per produrre i nuovi capelli.
Tuttavia è sempre meglio verificare ed eliminare qualsiasi dubbio, invece che sottovalutare l’insorgere di un problema! Infatti non è da escludere situazioni in cui la caduta stagionale dei capelli nasconda una reale anomalia di ricrescita dei capelli, rendendo difficile riconoscere la caduta normale da quella anormale. Inoltre, per esempio, situazioni di forte stress si possono ripercuotere su una situazione di capelli già deboli per costituzione, con il rischio che si attivi un processo di deterioramento importante.
Ben più allarmante è la situazione in cui la caduta dei capelli stagionale può nascondere una situazione patologica. Chiari sono i segnali di questa situazione, come: prurito alla testa e dolore del cuoio capelluto. Pertanto è consigliabile rivolgersi a professionisti esperti, in maniera da poter effettuare un esame completo dei capelli. Questo permette al tricologo di raccogliere una serie di dati, comprese le osservazioni espresse dal paziente, per stabilire le cause ed elaborare i giusti rimedi alla caduta dei capelli, con trattamenti che tengano conto delle specifiche caratteristiche fisiologiche dei soggetti in esame.