La quantità di donne interessate dalla caduta dei capelli è in costante aumento. Per il gentil sesso la perdita di capelli ha risvolti psicologici ancora più pesanti rispetto a quanto si verifica nell’uomo. Infatti i capelli non solo sono un fattore fondamentale nel definire l’estetica e la femminilità di una donna, ma la calvizie femminile è culturalmente meno accettata di quella maschile. La caduta dei capelli nelle donne, dunque, è un problema molto delicato da affrontare! La buona notizia è che essa è un fenomeno tendenzialmente transitorio, sul quale ha scarsa incidenza il fattore ereditario, quindi è più facile intervenire.
Allo stesso modo è poco rivelante, ad esempio, lo squilibrio di ormoni androgeni che interessa solo una percentuale di donne in menopausa, rispetto a quanto avviene negli uomini. Inoltre gli ormoni femminili (estrogeni) contrastano l’azione degli androgeni producendo minori ripercussioni negative a livello dei follicoli piliferi. Quindi stress e tensioni quotidiane, inquinamento ambientale e trattamenti cosmetici aggressivi, sono alcune fra le cause più comuni della caduta dei capelli nelle donne.
Data la transitorietà del fenomeno di perdita dei capelli, intervenire in modo adeguato e tempestivo è fondamentale per poter risolvere il problema e assicurare la piena salute della propria capigliatura. E’ bene sottolineare che la ricrescita dei capelli è possibile laddove i follicoli sono ancora recuperabili. Ancora, tranne i casi di esclusiva competenza medica, è possibile migliorare l’habitat del cuoio capelluto con trattamenti tricologici specifici che contrastano fattori negativi come l’eccessiva produzione di sebo, la forfora e la cute dei capelli secca.
In generale, infatti, si può affermare che i capelli soffrono quando ci si prende poca cura di loro, visto che essi vanno trattati con le dovute attenzioni, così come si fa con altre parti del corpo. In particolare i capelli femminili sono soggetti a trattamenti molto spesso troppo stressanti ed aggressivi (tinture, permanenti, ecc.) ai quali si aggiungono anche altri aspetti come un’alimentazione non corretta e/o periodi di forte stress e ansia.
E’ fondamentale a riguardo non ignorare i campanelli d’allarme lanciati dai capelli, evitando, alle prime manifestazioni di caduta, di ricorrere a rimedi fai da te o usando prodotti di scarsa qualità e ulteriormente dannosi per la salute dei capelli. Di fatto prodotti commerciali o pessime lozioni per capelli quasi sempre peggiorano il delicato equilibrio del cuoio capelluto.
In presenza di segnali come prurito alla testa, dolore al cuoio capelluto, avvisaglie di caduta dei capelli, forfora, capelli grassi ecc., è consigliabile prenotare quanto prima una visita tricologica specialistica, sottoponendo i capelli ad un esame approfondito per rilevare lo stato di salute ed eventuali anomalie. Il test del capello non porta via molto tempo (dura all’incirca un’ora) ma è fondamentale per permettere a molte donne di mantenere i propri capelli belli e sani.
La caduta fisiologica dei capelli nelle donne è un fenomeno del tutto normale, così come avviene negli uomini. Infatti si tratta di un ricambio naturale legato al ciclo di ricrescita dei capelli, equivalente del fenomeno che, nel mondo animale, viene chiamato muta o cambio del pelo. Al contrario, invece, si può verificare una caduta anomala dei capelli (senza la comparsa di aree glabre) dovuta per esempio ad eventi fisici e/o psicologici stressanti.
Questo processo è indicato con il termine scientifico di Telogen Effluvio (o effluvium) ed è un fenomeno che colpisce in particolare proprio le donne, determinando un aumento temporaneo del numero di capelli che cadono in fase telogen (fase di riposo). Ciò non è altro che la conseguenza di un accelerato passaggio dalla fase anagen (fase di crescita dei capelli) a quella catagen (fase di progressiva sospensione di tutte le funzioni vitali dei capelli) ed infine alla fase telogen. I capelli ricrescono nel momento in cui termina il processo dell’effluvio e quindi non sono persi in maniera definitiva. La caduta interessa tutto il cuoio capelluto, comprese le parti laterali e posteriori della testa, e se si tratta di una caduta significativa può anche provocare capelli visibilmente diradati. Inoltre esiste anche un telogen effluvio stagionale che si manifesta come aumento della caduta di capelli in primavera e autunno.
Per meglio comprendere il fenomeno del telogen effluvio, è bene sapere che questo si può dividere in due tipologie differenti, in base alla diversa intensità:
Il Telogen acuto si manifesta con un’intensa caduta dei capelli ma concentrata entro un arco di tempo breve, in cui i follicoli con ciclo di ricrescita regolare entrano prematuramente in fase telogen. Questi episodi possono essere indotti dall’assunzione di alcuni farmaci (anticoagulanti, farmaci tiroidei, farmaci per il sistema nervoso, agenti antipertensivi, ecc.), o da malattie (anoressia, tumore, ecc.);
Spesso si verificano casi in cui le donne sono colpite da un fenomeno di intensa perdita dei capelli, senza riuscire ad individuare la causa precisa. La caduta cronica dei capelli si differenzia da altre conosciute in quanto è persistente nel tempo e tende a ripresentarsi in diversi periodi dell’anno. Questo fenomeno risulta particolarmente stressante per le donne, in quanto lo considerano un precoce segnale di calvizie. In realtà il telogen cronico è reversibile, anche se un indebolimento dei capelli può restare. Per tale ragione diventa ancora più importante avere dei capelli sani e curati. Allo stesso modo sottoporsi ad un esame specialistico aiuta ad individuare la causa della caduta e suggerire in che modo sia meglio intervenire contro il telogen cronico, così come altre anomalie che possono determinare la caduta dei capelli nelle donne.
Il principale parametro per definire lo stato di salute della capigliatura è la qualità di ricrescita dei capelli e non la quantità di caduta, così come comunemente si crede. Infatti se la capigliatura mantiene una massa e una qualità pressoché costanti nel tempo, non bisogna preoccuparsi della quantità di capelli che si vedono cadere durante i lavaggi o che restano attaccati al pettine, perché significa che i capelli persi vengono rimpiazzati dalla crescita di nuovi capelli.
Al contrario, se questo non avviene, allora vuol dire che c’è un problema che minaccia la salute dei capelli. Le ragioni possono essere diverse e, nel caso specifico, la caduta dei capelli nelle donne può essere causata da:
La febbre può dare vita ad un fenomeno di caduta dei capelli circa 8-10 settimane dopo il fenomeno. La quantità di perdita di capelli appare comunque moderata ed è reversibile. Alla base di questo fenomeno vi è il fatto che la febbre tende ad aumentare l’attività metabolica dell’organismo, interferendo con la capacità di replicazione delle cellule della matrice dei follicoli e impedendogli così di proliferare normalmente. Le sostanze pirogene endogene, ovvero qualsiasi sostanza che provoca l’innalzamento della temperatura corporea, come l’interferone α e γ possono infatti rallentare la velocità di proliferazione delle cellule follicolari;
Durante il periodo di gravidanza, la fase anagen (crescita dei capelli) è più lunga ed ha come risultato un aumento dei capelli, fino a raggiungere il 10% in più nel trimestre finale. Subito dopo il parto il procedimento cambia e i capelli entrano in fase catagen (sospensione attività) e quindi poi in fase telogen (riposo). Di conseguenza, nel periodo che va dal primo al quarto mese dalla nascita del bambino, si registra la caduta di una maggiore quantità di capelli, essendo questi appunto in fase telogen e quindi pronti a cadere.
Tale fenomeno è destinato a continuare per alcuni mesi dopo il parto, manifestandosi in modo più intenso in presenza di fattori aggravanti (trauma post-parto, perdite di sangue e diminuzione dei livelli proteici del plasma). Il recupero totale avviene tra i 4-12 mesi e non si tratta mai di una caduta di capelli totale, in quanto essa può essere generale o maggiormente concentrata nella zona frontale e nelle regioni temporali. La caduta dei capelli nelle donne post-parto diventa inoltre meno evidente nelle gravidanze successive alla prima;
E’ stato dimostrato che la persistente caduta di capelli nelle donne può essere attribuito a situazioni di carenze alimentari. In particolare si ritiene che il 30% delle donne che perdono i capelli prima dei 50 anni siano interessate da un decifit di sostanze nutritive che favoriscono un diradamento generale della capigliatura, conseguenza di un’intensa caduta di capelli;
In molte donne la caduta dei capelli anomala e preoccupante può essere provocata anche dalla conduzione di diete per perdere chili in eccesso a basso contenuto di frutta e verdura, nonché del tutto prive di proteine. Per tali ragioni è importante diffidare da diete fai da te ma affidarsi a professionisti, evitando così di danneggiare la salute dei capelli e non solo. Inoltre anche donne che non sono a dieta ma hanno gusti alimentari molto rigidi, in certi casi non assumono sufficienti vitamine e oligoelementi, con conseguenze sul benessere anche dei capelli;
Alcune disfunzioni che possono colpire la tiroide (ghiandola preposta alla produzione di ormoni con contenuto di iodio e fondamentali per il benessere dell’interno organismo) come l’ipotiroidismo (insufficiente produzione di ormoni) o l’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni) sono direttamente correlate alla caduta dei capelli nelle donne. In particolare il fenomeno dipende non solo dal tipo di disfunzione tiroidea ma anche dalla durata di esso.
Curando il problema alla base dell’alterazione della tiroide, il processo di caduta dei capelli, essendo reversibile, può essere arrestato e dunque risolto. Se però l’alterazione tiroidea persiste per tempi lunghi, si possono avere conseguenze permanenti ai capelli, come l’atrofia di alcune unità follicolari, preposte alla produzione di capelli;
A seguito di interventi chirurgici con anestesia prolungata e ingente perdita di sangue possono determinare una marcata caduta di capelli nelle donne. Il fenomeno è per fortuna temporaneo e limitato ad un breve periodo, mentre la normale crescita dei capelli è ripristinata nell’arco di circa 4 mesi;
Capelli eccessivamente fini, secchi e deboli, così come il più grave fenomeno di alopecia psicogena (caduta di capelli da stress) sono determinati da fattori come: stati acuti d’ansia, traumi psicologici e depressione;
Alcuni trattamenti estetici troppo aggressivi e/o ripetuti frequentemente nel tempo possono danneggiare i capelli o il cuoio capelluto. Ad esempio Meches e Shatush possono sfibrare i capelli o causare dermatiti, la permanente può danneggiarne il fusto mentre le extension possono rovinare la loro struttura globale. Questi fattori, con il tempo, possono determinare la caduta dei capelli nelle donne.
L’alopecia androgenetica femminile non è altro che un intenso diradamento e caduta di capelli che colpisce le donne che in famiglia hanno casi simili, essendo un fattore ereditario. La perdita di capelli nelle donne si manifesta con caratteristiche differenti rispetto a quella maschile. Infatti nelle donne la linea frontale dei capelli rimane intatta, mentre la perdita di capelli si manifesta in forma di diradamento generale della corona e della parte frontale della testa.
Come nell’uomo, anche nella donna il principale responsabile dell’alopecia androgenetica sono gli androgeni (ormoni maschili). Questi, anche se presenti nella donna in percentuale minima ed inferiore rispetto agli uomini, a causa della menopausa, dell’avanzamento dell’età e altri fattori, tendono a crescere di numero causando una maggiore caduta di capelli.
Il fattore genetico, pur essendo una causa molto frequente e comune, come già indicato in precedenza, non è il principale responsabile della caduta dei capelli nelle donne e soprattutto non l’unica! Così le donne colpite da una perdita di capelli anomala devono considerare altri fattori responsabili, oltre a quelli genetici, come:
In caso di problemi di caduta dei capelli per niente normale, è raccomandabile rivolgersi a centri tricologici specializzati, come la Reval Hair, in modo da effettuare esami approfonditi. L’analisi dei capelli comprende infatti diversi test: